INTRODUZIONE Al Vol. 3
«L'Ultima Porta»
Questo, di fatto, è un cammino: è legittimo cercare
il miglioramento e fare sempre del proprio meglio, con tutte le difficoltà che
ciò comporta. Con tutto l’amore che saprai dargli. Lo stesso amore che ti
accompagna vegliando sui tuoi passi, lo stesso che ti sarà vicino a ogni
istante, anche quando non ce la potrai fare. Aggiungo che “Per quest’amore e
solo per questo, ce la farai”.
Sinossi
“… Sentivo il sibilo del vento tra le piume. L'Essenza mi guardava, non ero solo, mi stavo librando, sulla valle, sul fiume, i pini e i cedri silenziosi, le vette alte innevate e il contadino rugoso. Un grido squarciò l'aria ferma…”. Questo terzo libro nasce spontaneamente, come i due che l’hanno preceduto e ne è la naturale prosecuzione. Tuttavia non sarà di elementare comprensione: anche se la lettura risulterà in ogni caso piacevole, semplice nei modi e nei contenuti, moltissime “immagini” saranno mistiche, faranno evidente riferimento a situazioni interiori e a paesaggi dell’anima che solamente un pellegrino della nobile via riconosce. In aggiunta ai primi due libri, questo presenta un taglio realmente esoterico, maggiormente incisivo ed efficace quanto più si riconosceranno in se stessi i contenuti. Questo non significa, in ogni caso, che la lettura possa nuocere ad alcuno che non sia così addentro all’argomento, al contrario.
Come ogni buon libro di spiritualità, le immagini mistiche evocate si rivelano al lettore in base alla sua stessa capacità di riconoscimento, d’introspezione. Possiamo dire con certezza che la migliore comprensione è proprio quella che conduce ad abbracciare e non ad escludere, a con-prendere e a nulla escludere. Saggio è colui che giunge a tirare le fila di ogni cosa dentro l’universo, a riconoscere l’origine e i principii di tutte le manifestazioni dell’Essenza in questo mondo. Grazie ad una così profonda vista, si scopre infine la vera semplicità d’ogni cosa. Perché, in fondo, nulla è complesso e complicato se non ciò che la mente rende astruso e incomprensibile.
Parlare di “ultima
porta”, può incutere un po’ di timore, quasi una piccola paura o un’ansia inconscia
verso un momento che potrebbe parlare di una fine, di un “vuoto a venire”, di
una prossima incertezza. Non sia questa la chiave di lettura, prego. I paesaggi
interiori sono in continua evoluzione, non hanno fine. Dopo l’ultima porta si
estende un territorio vastissimo, immenso, bello e familiare come la propria
casa e ci sarà molto ancora da dire, rassicuratevi e non temete. Con affetto,
Claudio Panicali.