Il titolo è “Un Giorno Prima dell’Ultimo” perché nel momento in cui siamo pronti per scendere in noi stessi e salire fino al Cuore, allora e solo allora varchiamo quella Porta Senza Nome (purtroppo non se ne può essere coscienti: avviene spontaneamente, se ne sei cosciente attenzione che non sia un imbroglio della mente). Cosa significa? E’ la stessa cosa che dire, non perderò più nemmeno un istante di questa mia vita, preziosa vita, sacra, benedetta vita, unica vita.
Da ora questa ricerca interiore sarà la mia priorità, il mio primo interesse, a lei sarà dedicata tutta la mia attenzione, in maggior parte, più che ogni altra cosa nell’universo, tutto il resto è in secondo piano, la mia Via Spirituale è in primo piano, al primo posto, in piena luce. Perché sento in me questa urgenza? Perché nel mio cuore c’è ora questa priorità? Quello che sento in me ora è come un fiume in piena e ovunque io guardi o ponga orecchio il suo fragore mi dice a gran voce una sola cosa: “L’ultimo giorno della vita è oggi, non perdere più nemmeno un minuto, trovati adesso, perché fra un istante sarà tardi per farlo!”.
Ecco, il momento è questo; che io sia nel mio letto di morte o seduto davanti alle cascate in collina o alla mia scrivania a scrivere questo articolo poco cambia e poco conta, il mio impegno è totale, tutto il resto è solo “circostanze”, l’Amore che infondo in questo lavoro è incondizionato ed è tutto quello possibile.
L’educazione ricevuta ci ha abituati sin da bambini a ricercare la vita, ad osannarla, idolatrarla, divinizzarla, adorarla, esaltarla più che possiamo versandoci in essa. Così accecati dai suoi bagliori e nella totale ignoranza della morte, allontanando il più possibile tutto ciò che non è vita, negando e respingendo ogni cosa che possa rammentarci la sua fine, allontaniamo la paura mediante mille distrazioni, diecimila scuse e motivazioni, centomila occupazioni con cui riempire quel tempo che così facendo chiamiamo vita. Se siamo cercatori impegnati, se siamo seri e non stiamo giocherellando con noi stessi, ci siamo già resi conto che ogni attività che sia spinta da paura è un’attività che non può avere futuro se non la sua fine.
11/gen/2020 Claudio Panicali
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