Se Dio Esiste Che Fa? #96/1

Perché Dio permette tanta bruttura nell’uomo e tanto dolore nel mondo? Se Dio esistesse non permetterebbe tutto questo! Come affrontiamo il problema? Siamo soli? Siamo abbandonati? Cosa possiamo fare noi?


     Moltissimi fra coloro che si accostano alla ricerca interiore si domandano, o si sono domandati in passato, perché “il mondo” urla così tanto, perché cioè fa di tutto per attirare la nostra attenzione e lo fa in tutti i modi possibili, compresa la violenza e le guerre, compreso il sopruso e la sofferenza. Molti altri, meno introspettivi, si sono detti un giorno: “Se Dio esistesse non permetterebbe tutto questo, non esiste!”.

  E’ evidente che queste persone sono molto abbattute, sono depresse interiormente, hanno subito attacchi fortissimi e non riescono a vedere la via d’uscita da questa situazione. Questo ci riporta direttamente alla prima domanda: “Perché il mondo fa tanto fracasso?” 

  Alcune persone, anziché cercare una risposta concreta di salvezza, hanno preso per buona quella “preconfezionata” del clero cristiano che dice “Dio ci manda le prove”. E’ più che evidente che ciò fa acqua da tutte le parti.

Una risposta non può venire dall’esterno e soprattutto senza che chi l’ascolta sia pronto per comprenderla interiormente. Sarebbe solamente una passiva accettazione di uno stato di fatto, di un dogma: una nuova imposizione; una di più? 

  La soluzione sta a portata di mano, solo che è difficile essere “pronti” per conquistarla: se partissimo dal fatto che “il mondonon è Oggettivo ma è soggettivo, saremmo a buon punto. Il passo seguente sarebbe comprendere che se è soggettivo non è immutabile e inviolabile ma accessibile e modificabile. Se il mondo è soggettivo vuol dire che è Percepito, è Coscienza, è come noi lo vediamo, non come è di suo! Al massimo saremo in molti, anche se non tutti certamente, a vederlo in un certo modo, ad esempio violento e micidiale, ma è comunque una percezione soggettiva condivisa.

  A questo punto dobbiamo fare una conquista ancor più grande: renderci conto della sua soggettività implica che noi stessi siamo tirati in gioco, implica di fatto che abbiamo un ruolo in tutto ciò che fino ad ora abbiamo nominato come trambusto infernale e sofferenza diffusa. Qui le cose si fanno più complicate: se accettiamo di poter essere parte attiva di tutto ciò, ci rendiamo conto che la nostra persona, il nostro essere profondo, il nostro Sé non ha nulla a che fare col mondo e con i suoi orrori. Chi, allora, ha a che fare col dolore umano e la violenza? Inevitabilmente qui dobbiamo prendere atto che siamo in due nella stessa persona: il Sé profondo e intoccabile e la mente pensante. In due parole, l’Ego e lo Spirito. E’ una grande assunzione di responsabilità, non è per tutti, non subito. 

  Siamo andati molto avanti in pochissime righe e molto velocemente, me ne rendo conto; tuttavia può così diventare più chiaro il punto di partenza da cui prendere “lo slancio” per cambiare totalmente la propria vita, per fare in modo attivamente che un nostro sforzo verso il mondo non sia da lui stesso vanificato in un’orgia di corruzione e commercio tra i più vili, ancora una volta.

  Rispondere a quelle prime due domande non è mai facile se prima non si comprendono a fondo queste poche veloci righe e se prima non si è conquistata la propria determinazione a “vederci chiaro” ad ogni costo. Infondo, questa è la “battaglia” più ardua e complessa che l’uomo abbia mai dovuto affrontare dalla sua origine fino ad oggi: se stesso

  E ora, per Voi due soltanto, cercatore e aspirante cercatore della verità: il mondo urla e si dimena con tanta veemenza solamente per distrarti da te stesso

  Deluso? Ti aspettavi una risposta diversa? Credevi ci fosse qualcuno cui dare la colpa di tutto? Volevi forse un salvatore del genere umano? Ho solo una cosa da dirti allora: “Se non hai la forza di cercare ti dovrai accontentare di ciò che il mondo ti da e senza protestare”. 

  Se invece quello che hai or ora letto qui sopra ti bisbiglia qualcosa, forse hai una possibilità di conquistare quella via di fuga che dicevamo in principio poco fa e che alcuni definiscono più profondamente come un cammino interiore. Diversamente dovrai aspettare ancora di essere pronto. Sia pace a te.

 

16 gen 2021                         Claudio Panicali

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