Paura di vivere? Chi? #73

   Ultimo articolo dell’anno, molto importante esserci. Che lo vogliamo o no, sentiamo anche lievemente che un periodo si chiude e uno nuovo si apre. Prepariamo, allora, il nuovo che arriva con la migliore comprensione che riusciamo a conquistare. E’ un tema estremamente importante oggi, direi il più grande in assoluto, nella nostra Via di ricerca interiore, si può persino partire da questo per iniziare un percorso di evoluzione spirituale. Chiudiamo quest’anno con un argomento che ne vale centomila, un argomento che tratteremo con tutta la delicatezza di cui siamo capaci.
   Perché non con decisione, come ci hanno abituati a fare sin da piccoli? Perché qui non siamo nelle grossolane cose del mondo, qui siamo in noi stessi e trattiamo ogni cosa col massimo rispetto possibile, perché ogni parte di noi è un’entità viva. Dal titolo “Paura di vivere”, arriviamo diretti al dunque: non sempre ne siamo coscienti e così alle volte le scelte che facciamo sono influenzate dalle nostre paure profonde. Quante volte proponiamo a una persona di ascoltare un video, leggere un articolo, guardare un film dal tema Ricerca Interiore e ci sentiamo rispondere “Sai che palle!”.

   Perché quelle persone rispondono così? Chi si comporta in quel modo somiglia tanto a un bimbo intento a giocare mentre arrivi tu e gli ricordi che è ora di riordinare la cameretta. Lui non lo fa, si attarda coi suoi giochi e tu lo devi interrompere di nuovo. Il punto è che se il bimbo non ha voglia di interrompere il gioco è perché probabilmente lo trova più interessante che riordinare la cameretta. Ora, se una persona ha i suoi svaghi (svaghi da cosa?) e tu glieli interrompi per fargli fare una cosa cui lui non attribuisce importanza, ti risponderà male. Nel caso del bimbo non è paura della cameretta, ovviamente ma nel caso della persona appare chiaro che desidera svagarsi dai problemi esistenziali, dai doveri morali, dai pesi che una vita impegnata comporta. Si può a ragione domandarsi “Chi è che ha paura di vivere? Chi è che non ce l’ha? Chi vede “altro da fare” e chi è che vede cosa va fatto al di sopra del dubbio? Chi sono questi? Chi sono queste entità?” Non stiamo parlando di due persone differenti, dove una ha paura e l’altra no, ma della stessa! Due entità nella stessa persona.
  
   Chi sono queste due entità? Ciò che ha paura d’essere indagato, d’essere scoperto, d’essere messo in dubbio, che ha paura di non essere più protagonista, che ha paura d’essere messo da parte è senza dubbio l’ego, l’identità personale consolidata. Chi non ha mai avuto paura difronte a nulla, chi nel silenzio ha sempre protetto il cammino, che umile e dimesso non ha mai gridato o alzato la voce con nessuno, chi non ha fatto altro che tenerci il più possibile vicini alla nostra più intima natura e l’ha fatto con la dolcezza e la delicatezza di cui solo lui è capace è il cuore. La diversità, fra le persone, in realtà non esiste: si tratta solamente della quantità d’attenzione che pongono all’una o all’altra parte di se stessi. Avete presente lo stereotipo del “Dott. Jekyll e Mister Hyde”? La stessa cosa. Infondo nessun romanziere e nessuno scrittore, nessun artista può attingere ad altra fonte che a se stesso, all’essere umano. Queste due entità coesistono in noi.
   Dobbiamo solamente porre maggior attenzione dove sentiamo risiedere il meglio per noi. Abbiamo già visto che la paura è un elemento naturale, lo è anche qui, sia pure in modo così coercitivo da "frenare” letteralmente il nostro progresso interiore. L’oggetto di questa paura profonda è proprio la vita, la sua interezza, la sua pienezza, quindi il suo significato, la ragione della nostra esistenza, lo scopo della nostra stessa vita. Non tutti sono già pronti per responsabilità così importanti e preferiscono trastullarsi ancora un po’ coi loro passatempi materiali e le loro divagazioni mentali. Quelli che invece hanno già visto questo “movimento” della Coscienza sono molto coraggiosi, determinati, limpidi, pur con le loro debolezze, ma sempre coscienti, anche di queste ultime. In questo modo essi riescono a progredire, ad andare più in là di tutti gli altri, ad andare “oltre”.

   Come sempre, anche stavolta c’è un gran numero di altre persone che potremmo definire né di qua e nemmeno di là, né completamente distratti e nemmeno del tutto presenti a se stessi. Sono la stragrande maggioranza. Sono i futuri maestri-senza-maestro, sono le nuove guide degli uomini, sono i nuovi discepoli-senza-scuola, i nuovi condottieri del genere umano e i custodi di questa profondissima visione della Coscienza. Quest’articolo, come tutti gli altri, come tutti i video che pubblico e tutto il mio abbraccio amorevole di questa fine d’anno vanno a loro: “Siate forti, pur con le vostre debolezze; in questo e solo in questo risiede la vera nobiltà: una guida per tutti gli uomini è prima di tutto un uomo. Che sia per tutti voi un anno mistico, un anno “oltre”.

   Buon cammino Volatori Della Coscienza.

28/dic/2019                     Claudio Panicali


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