Novembre - La Fede ci vede?


Orizzontalità o verticalità?

  Non sto parlando della mia amica Federica e non mi sto chiedendo se abbia perso o no la vista con l’età. Piuttosto sto considerando che in ogni tempo di crisi della storia umana, ci sono stati uomini che hanno avuto una fede cieca in soluzioni alternative alla logica comune o ai diktat del potere. Sono stati uomini innovatori, scienziati, scopritori, esploratori del mondo fisico e di quello psichico, medici, architetti, chirurghi, pittori condottieri di popoli e poeti, scrittori, Asceti, sceneggiatori e registi. Tutti costoro hanno brillato in intelligenza e innovazione.

  Perché? Perché hanno ignorato la logica mentale e il senso comune del loro tempo per affidarsi a uno spazio vuoto e sconosciuto, un campo dell’esistenza da esplorare, con coraggio, sovvertendo le regole e coraggiosamente affrontando lo scherno dei contemporanei, nonché le difficoltà esistenziali loro imposte dalla società del tempo. Eppure, il coraggio e la fede cieca nel loro intuito, nelle proprie capacità ha visto nascere la penicillina, la ruota, ha scoperto il volo umano, ci ha regalato La Gioconda, il Davide, la turbo reazione, l’Odissea, nuovi continenti, la psicanalisi, la sezione aurea, Avatar, l’Inno Alla Gioia, La Coscienza Universale, il trapianto di cuore, Gandhi, Zarathustra, le porte vinciane e mille altre cose che smettiamo di considerare solo perché anestetizzati dal senso comune.

  Eppure questi uomini hanno avuto un solo credo e una sola fede, si sono staccati dal gregge e hanno usato la propria testa e la propria ispirazione, perseguendo un obiettivo del tutto personale, risalendo spesso controcorrente la cultura del loro tempo e affrontando eroicamente tutti gli ostacoli posti dai contemporanei. La fede non è cieca, ci vede benissimo, è solo che non usa gli occhi per guidarci ma le indicazioni dell’ispirazione, dello spirito umano, dell’intuito. Usare la propria testa, al di là della mera informazione, spessissimo contraffatta, al di là della propria cultura condivisa, oltre la logica e il buon senso, porta sempre a soluzioni che cambiano la storia, che sovvertono l’ordine delle cose imposto e che sono sempre la base del progresso umano e spirituale. Il coraggio umano è stato e sarà sempre l’antidoto unico alla morte certa della specie.

  Ogni uomo che mette piede su questa terra, deve tenere sempre presente tutta la vita, che la sua esistenza è possibile solamente al coraggio e alle migliori capacità di un solo semino su tre milioni che non ce la fanno. Ora inizia un’altra lotta: nascere non basta, dobbiamo affermare e sostenere il nostro pensiero originale e unico, la nostra opinione, la nostra intuizione, le verticalità della nostra idea e non l’orizzontalità del senso comune. Uomini non si nasce, si diventa.

27 nov 2021                         Claudio Panicali


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