Perchè Tutto Questo? #80

  Lo “scenario” odierno è proprio uguale alla trama di tanti film di fantascienza che abbiamo visto fino a ieri al cinema; è uno scenario più volte messo in luce dai cosiddetti “complottisti”, ma ai quali quasi nessuno da credito, additandoli come illusi, sognatori e mezzi pazzi visionari. Oggi tutto ciò, invece, si precipita e si riversa d’improvviso in uno spazio che abbiamo fino ad ora erroneamente ritenuto sacro e inviolabile: il nostro quotidiano. Abbiamo sempre dato peso e valore stabile e invariabile ad aspetti della nostra vita che di stabile non avevano proprio nulla: ora ci sentiamo disorientati, sbandati, insicuri, paurosi, dominati dall’ansia.

   Giusto ieri parlavo con una persona della situazione paradossale ed enigmatica che tutti stiamo vivendo: l’ho ascoltato a lungo, aveva bisogno di esprimere la rabbia mista a timore che portava dentro. Mi confessò che desiderava fare un video documento di denuncia sulle ragioni di questa catastrofe mondiale. Io l’ho pazientemente ascoltato senza replicare. Così, ora, sono a rendermi conto una volta di più che lo spazio della nostra esistenza è uno spazio mistico. Cosa significa questo? Lo spazio della nostra vita è popolato di milioni di cose, da diecimila fatti che ci coinvolgono, che ci “avvolgono”, che ci chiamano ad agire, che chiedono il nostro intervento. In alcuni casi il risultato delle nostre azioni ci genera soddisfazione, anche se momentanea e non sostanziale né appagante, in altri casi il risultato genera sofferenza, dolore, distruzione e morte.

   Ora, perché ho detto “mistico”? Mistico significa esattamente: Che ha attinenza con la mistica: estasi mistica; esperienza mistica, esperienza di vita interiore che porta il soggetto verso un’intima unione con una realtà superiore, diversa, assoluta, fuori delle forme ordinarie di conoscenza e di esperienza. Talora contrapposto a razionale, per qualificare atteggiamenti non razionalmente costruiti o motivati [fonte Treccani].

   Vedi, ci sono due modi di vivere questo spazio della nostra vita: nel primo tu guardi, vedi, tocchi, muovi, cambi, prendi le diecimila cose del mondo e ritieni tutto ciò sia “La Vita”, che sia tutto e che non ci sia altro. Nel secondo modo intuisci che “tutto ciò” sia solamente una parte, intravedi e hai percezione netta cioè che ci sia anche un’altra parte, più difficile da vivere. In questo secondo “modo” di vivere lo spazio della tua Vita ugualmente guardi, vedi, tocchi, muovi, cambi, prendi le diecimila cose del mondo, ma non è questo lo scopo della tua esistenza; ovvero non a questo si riduce lo scopo ultimo della tua esistenza.

   Questa percezione, questa intuizione di “altro”, di “oltre” fa si che il tuo spazio di vita assuma la connotazione di “mistico”. Come si nota, questi due modi di “essere” nella vita, non sono in contrapposizione, ma vicini, camminano fianco a fianco, uno influenza l’altro. Così come la visione materiale di questa esistenza non è per nulla in conflitto o antitetica (in opposto) alla visione spirituale, ma camminano assieme per lo stesso sentiero della vita, si alimentano a vicenda, vanno per mano, si completano armonicamente.

   Ora sarebbe corretto e legittimo chiedersi: “E questo è tutto?”. Chiaramente, questa visione dello spazio della nostra vita è un cammino, un sentiero fra le colline, è un passo di montagna, una via; come è chiaro, una via è tutto ciò che conduce ad “altro” a “oltre”. Ieri, ascoltando quella persona espormi le sue ragioni con tanta veemenza e convinzione, mi ha reso impossibile far notare questi aspetti: non che mi fosse impedito, ma di fatto non sarebbe stato percepito nulla se non un “contrasto”, un’opposizione, un altro ostacolo da superare. Così, ieri, ho preferito lasciar scorrere, lasciare che ciò facesse il suo corso naturale, come una delle diecimila cose del mondo.

   Quello che noto una volta di più è che quando hai le mani che fremono, la lingua che non sa stare ferma, i pensieri veloci e numerosi, la mente stizzita, agitata e paurosa, sempre presa a creare opposti e conflitti, è inutile ogni azione tendente alla calma. “La calma non la si può cercare, la calma non la si può trovare. La calma viene da te scalza e in silenzio”. Solo tre parole ancora: “Mistico, Altro e Oltre”.

27/mar/2020               Claudio Panicali

 

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